Si parla sempre tanto del traffico a Roma, ma in realtà Roma è una città per i pedoni. Nel centro della città ci sono restrizioni del traffico per cui la modalità migliore per godersi il centro è quindi andare a piedi. Le strade e i vicoli di Roma si sono sviluppati nei millenni e non seguono una logica tangibile. Vicoli tortuosi si snodano tra resti antichi e palazzi medievali. Costruttori e architetti volevano impressionare con il loro potere e la loro arte e si sforzavano di ottenere effetti a sorpresa. Così succede, che attraversate un vicolo e vi trovate improvvisamente di fronte alla Fontana di Trevi o a Piazza Navona. Bastano solo delle comode scarpe perchè ci sono molti sampietrini, i marciapiedi sono irregolari e spesso ci sono le buche. Una bottiglietta d’acqua, basta anche vuota perchè dappertutto troverete delle fontane con buona acqua per riempire la bottiglia. Per conoscere la città è sufficiente una buona mappa o il vostro cellulare con cui è possibile scoprire l’antica Roma o i monumenti del centro. Buon punto di partenza per una passeggiata in città sono le stazioni della metropolitana della linea B, Colosseo, Circo Massimo, Piramide, San Paolo. Il lungo Tevere è l’ideale per escursionisti, jogging e ciclisti per attraversare la città senza traffico e gas di scarico. Partendo dal ponte Marconi nelle vicinanze della Basilica di San Paolo (Metro B stazione San Paolo) a sud, la riva orografica destra è accessibile fino al nord di Roma. Molti ponti offrono la possibilità di salire tramite rampe o scale dalla riva del fiume. A nord di Roma è anche possibile tornare al centro città dalla stazione di Tor di Quinto. Dietro la piramide Cestia si trova il cimitero dei non cattolici (cimitero acattolico) . Molte personalità da tutto il mondo riposano qui, incluso August von Goethe. Dietro si trova il quartiere Testaccio, con una collina di cocci di ceramica, che si è formata nell’antichità da vasi di terracotta scartati, c’è il mercato coperto del Testaccio con pittoresche bancarelle. L’ex mattatoio romano ora ospita un centro culturale e un ramo del museo Macro per l’arte contemporanea. L’Aventino è una zona molto molto tranquilla. Si può salire, proveniente dalla Piramide, su Via di Porta Lavernale a San Anselmo. Sulla piazza dell’Ordine di Malta c’è il famoso buco della serratura, attraverso il quale è possibile guardare direttamente alla Cupola di San Pietro.La basilica di Santa Sabina risale al IV° secolo, mentre la vicina basilica SS. Bonifacio e Alessio risale al V° secolo. Si può visitare il giardino degli aranci, e quindi scendere al Circo Massimo. Dal Circo Massimo si puó andare verso il Tevere per arrivare alla chiesa Santa Maria in Cosmedin con la Bocca della Verità e proseguire verso il Ghetto e l’isola tiberina. Andando avanti si arriva alle terme di Caracalla e si prosegue attraverso Porta San Sebastiano fino all’ Appia Antica e a San Gregorio, l’Arco di Costantino e dietro il Colosseo. Particolarmente bella e interessante è una passeggiatapassando per la chiesa di San Gregorio dove troverete, sulla sinistra, la Basilica dei Beati Martiri Giovanni e Paolo, nelle fondamenta del IV secolo. Sotto la basilica si può visitare le case romane, nelle quali i due vivevano. Tra la basilica e la torre c’è un cancello, cheviene aperto dal sacrestano della basilica. Dietro di esso, si può guardare in basso nei locali che servivano per rifornire il Colosseo. Un’altra bella passeggiata da fare a piedi e quella che dal Vaticano porta al Centro, l’itinerario a traffico limitato dal Vaticano al centro passa per Castel Sant’Angelo e attraverso Via dei Coronari arriva fino a Piazza Navona, percorretela con calma perchè è fantastica.
Sulla piazza dell’Ordine di Malta c’è il famoso buco della serratura, attraverso il quale è possibile guardare direttamente alla Cupola di San Pietro.La basilica di Santa Sabina risale al IV° secolo, mentre la vicina basilica SS. Bonifacio e Alessio risale al V° secolo. Si può visitare il giardino degli aranci, e quindi scendere al Circo Massimo. Dal Circo Massimo si puó andare verso il Tevere per arrivare alla chiesa Santa Maria in Cosmedin con la Bocca della Verità e proseguire verso il Ghetto e l’isola tiberina. Andando avanti si arriva alle terme di Caracalla e si prosegue attraverso Porta San Sebastiano fino all’ Appia antica. Tra la basilica e la torre c’è un cancello, che viene aperto dal sacrestano della basilica. Dietro di esso, si può guardare in basso nei locali che servivano per rifornire il Colosseo. Un’altra bella passeggiata da fare a piedi e quella che dal Vaticano porta al Centro, l’itinerario a traffico limitato dal Vaticano al centro passa per Castel Sant’Angelo e attraverso Via dei Coronari arriva fino a Piazza Navona, percorretela con calma perchè è fantastica.
La nascita dei primi trulli risale all’epoca preistorica. Già in questo periodo, infatti, erano presenti nella Valle d’Itria degli insediamenti e iniziarono a diffondersi i tholos, tipiche costruzioni a volta usate per seppellire i defunti.
Tuttavia i trulli più antichi che troviamo oggi ad Alberobello risalgono al XIV secolo: fu in quel periodo che ciò che appariva, ormai, come una terra disabitata venne assegnata al primo Conte di Conversano da Roberto d’Angiò, principe di Taranto e poi re di Napoli dal 1309 al 1343. L’appezzamento di terra costituiva il premio del nobile rampollo angioino per i servigi resi durante le Crociate. La zona venne quindi popolata di nuovo, spostando interi insediamenti dai feudi vicini come quello di Noci.
Secondo alcune ricerche, tuttavia, già verso l’anno Mille sorsero degli insediamenti rurali da entrambe le parti del fiume che adesso scorre sotterraneo. Le abitazioni a poco a poco si accorparono fino a formare dei veri e propri villaggi, in seguito soprannominati Aja Piccola e Monti.
La costruzione a secco, senza malta, dei trulli, venne imposta ai nuovi coloni di modo che le loro abitazioni potessero essere smantellate in fretta: un metodo efficace per evitare le tasse sui nuovi insediamenti imposte dal Regno di Napoli e di certo anche buon deterrente per i proprietari riottosi. La maggior parte degli storici tuttavia concorda che questa tecnica edilizia fosse dovuta, innanzitutto, alle condizioni geografiche del luogo, che abbondava della pietra calcarea utilizzata nelle costruzioni.
A metà del XVI secolo l’area di Monti era già occupata da una quarantina di trulli ma fu solo intorno al 1620 che Alberobello acquisì la fisionomia di un insediamento indipendente dalla vicina Noci, arrivando a contare circa 3500 persone verso la fine del XVIII secolo. Nel 1797 il villaggio ottenne dal Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone il titolo di città reale. Il nome attuale deriva dal latino medievale della Regione, “silva arboris belli”. Monti: distretto composto da circa 1030 trulli, fra cui I ‘trulli siamesi’, caratterizzati da doppia facciata, doppio pinnacolo, focolare basso e privi di finestre Aja Piccola: borgo costituito di una rete di vicoli stretti e tortuosi Trullo Sovrano: unico trullo a due piani, oggi ospita un Museo. Indirizzo: piazza Sacramento 10, 70011 Alberobello (BA) Chiesa di Sant’Antonio: a forma di trullo, preceduta da un ingresso monumentale e da una scalinata sovrastata da un rosone. La chiesa ha una pianta a croce greca e delle cappelle laterali con coperture a vela, un campanile a lato. Indirizzo: via Monte Pertica,70011 Alberobello (BA) La Casa d’Amore: prima casa costruita a calce nel 1797, ospita oggi l’ufficio del turismo. Indirizzo: via Monte Nero 3, 70011, Alberobello (BA) Santuario di Santi Medici: dedicata ai SS. Medici Cosma e Damiano, ospita il loro reliquiario e il quadro della Madonna di Loreto. Indirizzo: piazza Curri, 70011 Alberobello (BA)